Il Presidente del Consiglio Mario Draghi cambia la campagna di vaccinazione. Bocciate le Primule del Commissario Arcuri.
In occasione del suo intervento programmatico al Senato, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato della campagna di vaccinazione e sostanzialmente ha bocciato il piano del Commissario Arcuri. Niente Primule e niente ghirigori formali. Il piano-Draghi è decisamente più pragmatico, magari meno romantico ma idealmente più efficace. Prevede di vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Una formula vincente ma che passa per una macchina organizzativa che deve essere perfetta.
Come cambia la campagna di vaccinazione con Mario Draghi. Bocciate le primule di Arcuri
Draghi ha parlato della campagna di vaccinazione nella prima parte del suo discorso. Questo conferma il fatto che la priorità del nuovo esecutivo è quella di mettere in sicurezza il Paese. Le parole del Presidente del Consiglio suonano come una sonora bocciatura a Domenico Arcuri, super Commissario di questa emergenza che nel corso dei mesi ha accumulato incarichi, deroghe e impegni.
“Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente“, ha dichiarato Mario Draghi, che poi ha parlato anche del piano operativo.
“Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private. Facendo tesoro dell’esperienza fatta con i tamponi che, dopo un ritardo iniziale, sono stati permessi anche al di fuori della ristretta cerchia di ospedali autorizzati. E soprattutto imparando da Paesi che si sono mossi più rapidamente di noi disponendo subito di quantità di vaccini adeguate. La velocità è essenziale non solo per proteggere gli individui e le loro comunità sociali, ma ora anche per ridurre le possibilità che sorgano altre varianti del virus”.
L’idea di Mario Draghi sembra avvicinarsi più al modello Bertolaso proposto da Salvini che al piano presentato dal commissario Arcuri. I “luoghi specifici” di cui parla Draghi sono evidentemente le Primule del Commissario, ovvia i centri per le vaccinazioni. Una bella idea ma forse poco efficace. E in questo momento serve tanta sostanza e poca forma.
Il ruolo di Arcuri
Domenico Arcuri dovrebbe essere confermato nel ruolo di commissario all’emergenza, ma la sensazione è che possa essere affiancato da qualche organismo o qualche figura che possa aiutarlo e coordinare i suoi tanti impegni. Non una bocciatura piena, quindi, come chiesto dalla Lega (e non solo) durante le consultazioni, ma un potenziamento della struttura commissariale.